Responsabilità ambientale: Il comportamento di città e aziende italiane

Ecco i risultati del Report CDP 2017 sull’Italia

Che cos’è il Report CDP

Il report CDP 2017 analizza l’impatto ambientale nel panorama italiano evidenziando un atteggiamento crescente di responsabilità ambientale in diverse città italiane. Tuttavia, resta un divario significativo tra il riconoscimento da parte delle aziende dei rischi e delle opportunità che un passaggio a basse emissioni di carbonio porterebbe a livello economico, e le azioni e cambiamenti che è necessario apportare affinché ciò avvenga.

Il report CDP 2017 sull’Italia è stato presentato il 3 ottobre 2018 a La Spezia durante l’evento “Raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi: una Sfida Globale che passa per un Impegno Locale” organizzato da UNFCCC e dal Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

CDP – Carbon Disclosure Project, – è un’organizzazione senza scopo di lucro che gestisce il sistema di divulgazione globale attraverso il quale società, città, stati e regioni possono misurare e governare i propri impatti ambientali. A tal fine, secondo quanto si legge nel suo sito web, questo ente ha creato la raccolta più completa di dati ambientali autodenunciati nel mondo, implementando programmi di divulgazione ambientale di vasto raggio. Non solo: la rete di investitori e acquirenti – che rappresentano oltre 100 trilioni di dollari – insieme ai responsabili delle politiche di tutto il mondo, utilizza questi dati e approfondimenti per prendere decisioni più informate.

Qualche dato del Report CDP 2017 sull’Italia

La ricerca CDP 2017 prende in esame i dati di 48 delle più grandi aziende italiane con il maggiore impatto ambientale, oltre ai dati relativi a 25 città e regioni, che rappresentano insieme circa 40 milioni di abitanti.

Ebbene, il report 2017 dice che nel nostro Paese, a 9 aziende su 10, tra quelle che hanno risposto al questionario CDP, hanno fissato obiettivi precisi e concreti per ridurre le proprie emissioni e il 96% sta dimostrando un atteggiamento di crescente responsabilità ambientale. 14 città italiane, tra quelle che hanno risposto al questionario CDP, hanno già attivi piani di riduzione delle emissioni: tra queste grandi città come Milano, Venezia e Napoli.

Ad oggi, 8 aziende italiane si sono già impegnate formalmente con l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni future aderendo al Science Based Targets Initiative. Aderendo a questa iniziativa, le aziende si impegnano a seguire l’obiettivo centrale dell’Accordo di Parigi: ridurre le emissioni sino al livello necessario a mantenere l’innalzamento della temperatura globale inferiore a 2°C. ENEL SpA è la prima azienda italiana ad aver ottenuto l’approvazione ufficiale dei propri obiettivi per lo sviluppo sostenibile.

Il territorio e le aziende italiane da sempre devono affrontare emergenze idriche di diverso tipo e dimensione. Sempre sulla base dei dati raccolti tramite i questionari CDP, Il 50% delle regioni italiane rispondenti segnala gravi rischi per le proprie riserve idriche e il 50% delle aziende è fortemente esposto a rischi idrologici. Nonostante queste segnalazioni, solo il 40% delle aziende italiane ha accettato di divulgare i propri dati sull’analisi idrica, e il 56% delle aziende non ha fornito informazioni e risposte sul cambiamento climatico.

Conclusioni

In Italia, l’impegno verso l’ambiente sta diventando sempre più concreto e un numero sempre maggiore di aziende, governi ed amministrazioni locali e regionali, stanno rispondendo alle sfide globali che coinvolgono il clima, le risorse idriche e la deforestazione. Questa è senz’altro una buona notizia anche se resta davvero molto da fare, visti gli ultimi lutti e devastazioni provocati dal maltempo che ha interessato a novembre 2018 diverse Regioni d’Italia.

Steven Tebbe, Managing Director CDP Europe, ha dichiarato: “Le aziende italiane hanno compiuto grandi progressi nell’accelerazione delle azioni sui cambiamenti climatici. Esse svolgono la loro parte tra la leadership europea, con i propri consigli di amministrazione ormai largamente responsabili della strategia aziendale sul clima e della definizione degli obiettivi. Questo report fa anche emergere che esiste concretamente un percorso per far si che anche gli attori non statali italiani arrivino ad essere in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Le aziende sono consapevoli dei rischi che i cambiamenti climatici comportano, ma devono prefiggersi obiettivi ambiziosi per agire con la velocità e il livello necessari. Ciò significa che è necessario porsi degli obiettivi per la riduzione delle emissioni che abbiano basi scientifiche e impegnarsi a fondo sull’aspetto di eventuali rischi idrologici e di deforestazione. Esiste infatti un forte gap nell’azione, per questo lavoriamo costantemente per incentivare le aziende a prendere parte al cambiamento.

Se la tua impresa vuole essere in grado di affrontare e governare con successo tanto i cambiamenti auspicati quanto quelli imprevisti, il primo passo da fare è acquisire maggiore consapevolezza circa tutti i processi e le dinamiche interne e valutarne l’adeguatezza rispetto all’ambiente esterno che la circonda e rispetto alle sfide prossime e future. Il modo migliore per farlo è quello di dotarsi di un sistema di gestione ambientale ISO 14001.

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